domenica 23 giugno 2013

Cuori nascosti

 
Il tutto riacquista una dimensione innaturale, almeno per me, ricollocato come sembra in una calma sonnacchiosa fatta di cose normali: il lavoro quotidiano, le uscite serali, i contatti tranquilli, gli scambi d'opinione che seppure ti riguardano sono espressi col distacco di chi parla di altri e non di sé. Seppellito, sembra, il vivere le parole sulla propria pelle, di più, nel proprio intimo se non nel cuore, e in tutto questo non c'è più dolore, ma nemmeno quella gioia di cui conservi memoria. Ci si prende una pausa dal vivere insomma, e si ridiventa parte di quel niente che pare tutto agli occhi della maggioranza. Manca un tassello che me lo faccia accettare, e so bene qual è. Il brutto è che tu o un'altra oggi non fa più differenza.

KT Tunstall - Hidden heart


sabato 22 giugno 2013

Dreams


"Sei un sognatore", dice, e io in verità non so come interpretare la cosa, se prenderla bene nel senso che di sogni da inseguire ne abbiamo necessità ed è giusto abbandonarcisi e quindi la cosa in fondo mi fa piacere, oppure male, nel senso che viver di sogni ti allontana dalla realtà, col rischio di doverti svegliare magari un giorno, oppure, peggio, che i sogni si trasformino in incubi e la realtà in un inferno, e a volte pure è avvenuto, vedi l'estate scorsa. Ma per dirla con Sogno degli Eterni "che potere avrebbe l'Inferno se i dannati non potessero sognare il Paradiso?".
 

lunedì 17 giugno 2013

Scatole vuote

 
E poi tutto riparte: un nuovo lavoro a rimettere le basi, non proprio quello che vorrei, ma utile per ricominciare a muoversi; un nuovo progetto in embrione, che varrà la pena seguire anche solo per dar sfogo a quella creatività che è vitale, ma che se andasse in porto... beh, sarebbe davvero una figata (credetemi sulla parola); amicizie recuperate, e sono quelle su cui comunque non avevo dubbi.
Un ciclo si è chiuso dunque, a livello di sensazioni, e stavolta è durato otto anni. Non ne ho ricavato granché dal punto di vista pratico. Se mi guardo indietro vedo sacrifici che non hanno portato a niente, situazioni professionali insoddisfacenti e qualcuna per niente piacevole (e il rimpianto per aver lasciato andare quello che mi ero conquistato con fatica, dato il nulla che ne ho avuto poi  in cambio, è stavolta presente: c'è sempre una prima volta), rapporti umani su cui potrei stendere un velo pietoso nella maggior parte dei casi, e sono quelli poi alla fine che hanno fatto più male. Sinceramente, non è che ne avessi necessità, ma credo nel karma, e qualcosa da scontare è probabile lo avessi, e comunque mi è servito, se non altro a farmi decidere di non perdere tempo con chi proprio non ci si piglia. C'è un universo umano di cui non faccio parte, e di cui in ultima analisi non voglio far parte: se il prezzo da pagare è inseguire tutte quelle cose che sono solo contorno, già in partenza secondarie, un continuo fare cose vedere gente fine a se stesso (o a sé stesso, che hai voglia quanto ci si usa),  beh... preferisco rimanermene ai margini a cercare ciò che davvero mi importa: c'è il rischio di cadere, ovvio, ma vuoi mettere con l'accontentarsi?  
E quindi bene, è andata anche stavolta, e poco importa se ho incontrato solo una montagna di scatole vuote.

Morphine - Empty box


venerdì 14 giugno 2013

Vale anche a 45 anni



"La più consistente scoperta che ho fatto pochi giorni dopo aver compiuto 65 anni, è che non posso più perdere tempo a fare cose che non mi va di fare."

Jep Gambardella (Toni Servillo)
La Grande Bellezza

giovedì 13 giugno 2013

Catarsi


C'è un che di confortante nel sentirsi stanchi fisicamente, qualcosa a che vedere col sentirsi a posto con la coscienza nell'aver portato a casa la pagnotta in maniera finalmente ufficiale e che autorizza a lasciarsi andare a un sano cazzeggio serale. Il mio oggi l'ho fatto insomma, e lascia stare che il mondo che ho ritrovato con questo nuovo/vecchio lavoro è rimasto fermo a livello di paghe esattamente dove lo avevo lasciato dodici anni fa (la parentesi di tre mesi in quella sottospecie di lager lasciamola stare). Bisogna considerare tutto, da dove si viene e dove si vorrebbe andare,  e nel tutto ci mettiamo che questa per me è una ripartenza a tutti gli effetti (si è chiuso un altro ciclo), alle ristrettezze mi ero abituato già da prima che questa crisi del grancazzo arrivasse per cui siam sempre lì, fiduciosi comunque nello stellone che sempre interviene quando c'è bisogno, che prima o poi le mie limitazioni finalmente cadranno, e se non dovessero cadere.... beh, alla peggio l'avremmo vissuta senza vendere il culo: di questi tempi è già una gran cosa.
La mia stanchezza di oggi però non è solo fisica, e lo so bene. Anni di botte emotive una dietro l'altra lasciano il segno, costringono giocoforza a una espansione che richiama altra emotività, e il circolo si fa certamente vizioso, ma ci si abitua, specie se riesci ad accettarlo.
In questa decrescita forzata il distacco dal resto è aumentato, ma la sostanza ha preso in larga parte il posto della forma e questo credo sia un bene, anche se ciò finisce per  allontanare da un mucchio di cose e da un mucchio di gente. Anche da te, ed è un peccato.