sabato 29 dicembre 2012

Mannaggia

 
Quest'anno è già finito da un pezzo, la sensazione è quella, forse solo per me. I calendari sono un inganno, se ci pensi. A volte sei più avanti, a volte più indietro, mai nel tempo giusto, ed è sempre una attesa.
Ho molto da fare. 
Coltivo la speranza di essere armato, pronto, ad aspettare. La curo, l'accarezzo, ne limo i particolari e l'ansia sale. Ma è un'ansia necessaria, e non puoi scappare più di tanto.
Per quanto la vera attesa sia per altro.
E lo sai.
Mannaggia.

Björk - Come To Me


venerdì 28 dicembre 2012

In riva al fiume


Della serie Io Bonetti e il Furbi (le altre stanno qua)

Arrivo in ritardo, come al solito, ma se una cosa c'è di buono nel Bonetti e nel Furbi, è che non ti fanno mai pesare le assenze, pure quelle prolungate. Sembra sempre ci si sia lasciati la sera prima, eppure è da un bel pezzo che non ci si vede. Gli amici d'altronde li vedi pure da queste cose.
Il Bonetti pare accaldato: "Ma ti pare se quel nano malefico perde l'occasione di fracassarci le palle - ciaaao Rouge - ora che ne ha ancora l'opportunità!" sta dicendo d'un fiato. "E' ovvio che userà tutti i mezzi leciti e illeciti per prendere quanti più voti possibili. Può permettersi di fare altro?"
Il Furbi mi saluta al solito, alzando appena lo sguardo e il bicchiere, lanciandomi quello che dovrebbe essere un sorriso. I sorrisi del Furbi somigliano a ghigni, lo sappiamo tutti, ma non è colpa sua e non me la prendo a male. Ribatte all'amico: "Potrebbe usarci la cortesia di levarsi dai coglioni una buona volta, ma capisco che non è proprio da lui......"
"Figurati se", dice Bonetti. "No, quello si leverà dai coglioni solo quando.....quando..... vabbeh lasciamo stare che mi va in acido il caffè!" E poi rivolto a me: "Rouge! E allora? Tutto a posto? Hai visto qua che manicomio?"
"Ciao raga. No. A dire il vero non sto seguendo molto" rispondo sedendomi.
"E fai male" interviene il Furbi, "Qua si prepara un'altra bella inculata epocale. Bisogna che tutti si faccia la propria parte!"
"Certo cazzo! E' ora che le cose cambino una buona volta!" quasi urla il Bonetti rivolgendosi al barista con tono ancora più alto "A cominciare da questo schifo che spacci per caffè! Ma che ci metti dentro? Cicoria appassita?" per poi, con tono normale, rivolgersi a me: "Ma davvero non ne sai niente?"
Dico "Mah, diciamo poco. A 'sto giro non voto, quindi è inutile perder tempo.", e mi accorgo di averla sparata grossa, almeno a giudicare dall'improvviso silenzio che cala sul tavolo.
Il Bonetti rimane fermo a guardarmi con una espressione che va dall'incredulo alla compassione, la stessa che avrebbe avuto gli avessi detto di voler cambiare sesso, tipo. Il Furbi, si sa, è più sbrigativo. Mezzo secondo dopo è già lì che mi dice "Ma non dire cazzate!" e si tuffa nella lettura del giornale. "Toh, leggi qua, pure i preti favorevoli all'agenda Monti. Gli industriali favorevoli all'agenda Monti. I banchieri favorevoli all'agenda Monti.  Tutti favorevoli all'agenda Monti! Sembra il nuovo Vangelo, porca di quella puttana vacca schifa lurida! A me stava sulle balle quello vecchio, pensa te dove mi può stare questo! Porc** di quel...."
"Miii, e stai calmo!" gli dice Bonetti, "che ti farai venire qualcosa!" e poi a me chiede "Cos'è sta storia che non vuoi votare?"
"E chi dovrei votare?" chiedo.
Aspetto una risposta che tarda ad arrivare e aggiungo "No, davvero, una volta votavo comunista, oggi per chi dovrei votare?"
Bonetti farfuglia al suo modo "Eh lo so che i tempi sono difficili, gli ideali sono andati a bagasce, ma proprio perché i tempi sono difficili non ci si può sottrarre da quello che è prima di tutto un dovere e lasciare a chi ne capisce una mazza il compito di......."
"No no no, frena" lo interrompo, "per chi dovrei votare secondo te, ma votare davvero, con convinzione?"
Risponde "Beh, continua a votare comunista, ma vota. E' pur sempre opposizione".
"Siamo manco al 2%. dopo che il pugliese è andato a far da vassallo al Pd. E' come buttarlo al cesso, e però il mio voto farebbe statistica e legittimerebbe queste elezioni del grancacchio. E poi cosa vuoi stare più a parlare di ideali qua! Quindi?" chiedo.
"E che ne so? Per il meno peggio, ma vota!" risponde. "E non mi dire che non lo fai per via della legge elettorale. Il PD sta facendo scegliere i candidati! il M5S lo ha già fatto!"
"E s'è capito un cazzo!" dico, "Sì sì, bella forza. Peccato che i posti chiave nel Pd sono bloccati. Io magari scelgo pure il mio candidato, poi mi ritrovo lo stesso con Darth Vader e il Gabibbo calati dall'alto, ma che cazzo! Ma poi da quando voti Pd? Pensavo fossi di sinistra."
Bonetti alla domanda non risponde e rilancia "Puoi votare Cinque Stelle. O gli Arancioni!"
"Gli Arancioni?" chiedo, "e che adesso gli Hare Krishna fanno politica?"
"Cazzo sei proprio su un altro pianeta ultimamente" interviene il Furbi. "Il Movimento Arancione. De Magistris, Ingroia....."
"Ah la magistratura!" dico, "Eh beh, dopo che Di Pietro s'è sputtanato era logico.... Ma no, non mi interessa, e per il comico ducetto e quello sopra di lui men che meno. e per favore non mi venite con la storia che tanto se non voti tu votano gli altri e quindi perdi l'occasione per tentare di cambiare le cose!"
Seguono attimi di silenzio in cui i due di fronte a me tentano di rilanciare qualche argomento.
Poi, timidamente il Bonetti: "E però se rinunci a votare e a scegliere, poi non ti lamentare se le cose vanno male."
"No, ma chi si lamenta più." Dico "Va bene così. Che facciano pure quello che gli pare."
Bevo un sorso di birra e prendo fiato "Che poi, onestamente, ti pare che non lo facciano già? Lo fanno e lo hanno sempre fatto, con in più il fatto di dire stronzate tipo siamo stati scelti dagli elettori! A questo giro almeno non lo faranno a nome pure mio."
"Mi pare una stronzata!" sentenzia secco il Furbi voltando pagina al giornale.
"Sentite" dico, "qua non c'è rimasto più niente. Non è che hai possibilità di scelta. Lo vedi, tutti con Monti. Sembra il Festival di San Remo, che sai già chi vince e pure quando vince qualcun altro questo perde lo stesso. Io penso solo che l'unica libertà che hai, quando tutto è sbagliato, è di dire no".
I due mi guardano perplessi. Io continuo.
"La legge elettorale è una merda? Bene, non voti con quella merda. E' tutto sbagliato, tutto da rifare? Bene, non continuare ad alimentare una cosa sbagliata. Cazzo, facciamo una volta una scelta diversa: non va bene nessuno e quello che andrebbe bene non lo caca più nessuno? Non votare nessuno!"
"Bah, a me continua a sembrare una stronzata" sbuffa il Furbi.
"Poi che ne so" dico io, "magari cambierebbe niente, ma pensa una bella astensione al 70-80%, qualche dubbio lo porrebbe, qualche domanda la porrebbe, o no?"
Interviene il Bonetti "Si ma così qualcuno governerebbe lo stesso, e cambia nulla".
"Intanto renderebbe evidente che la vera maggioranza vuole altro, e qualcosa dovrà pur succedere" dico. "Magari è la volta che si fanno altre cose, altre scelte, che ne so. Spero.".
"Ma se non vota nessuno non c'è governo, e se non c'è governo...... " tenta di ribattere sempre Bonetti.
"E capirai se si ferma il mondo" dico io bevendo un altro sorso, "in Belgio son rimasti senza governo per quasi due anni: se n'è accorto nessuno, anzi son pure andati meglio. Belgio, Europa, pochi anni fa!"
"E vabbeh che esempio del cacchio" sbotta il Furbi, "Il Belgio! e siamo mica il Belgio, noi!
Decido di star zitto, che quando il Furbi comincia a borbottare non c'è verso di tenerlo. Continua a ripetere "Il Belgio! Tsé! Il Belgio", accartocciando il  giornale come avesse davanti un leghista.
Penso che forse è vero, forse sono davvero su un altro pianeta, o forse, meglio, in riva a un fiume, ad aspettare manco io so cosa.
Il Bonetti tace. Ordina ad alta voce un amaro e poi si alza per andare in bagno.
Il Furbi continua a borbottare cose sul Belgio. Non lo so, non lo ascolto più. Mi sembra solo che a un certo punto dica "è che noi non siamo il Belgio!" per poi chiedersi a voce bassa "Che sia quello il problema?", ma non ne sono poi così sicuro.

Groove Armada - At the river (live)


venerdì 21 dicembre 2012

Dice che oggi è la fine del mondo

 
Nel cielo sopra casa mia è appena apparso 'sto coso, e c'è un tizio tutto argento che svolazza su.... su una specie di.... aspetta che non vedo bene....ma che cavolo è?
Sembra una tavola da surf.
Eh sì! E' proprio una tavola da surf!!
Mi devo preoccupare?

martedì 18 dicembre 2012

Apice


Io una volta ho visto un apice. Dico sul serio, un apice, il punto più alto di un qualcosa e l'ho visto dal vivo, da posizione privilegiata. Si era in quel di Boves, dalle parti di Cuneo, e non chiedetemi la data esatta ché di anni ne sono passati tanti e con gli anni si sa i ricordi si mischiano, ma doveva essere se non ricordo male il 1998. L'aprile del '98 per essere più precisi, perché stavo all'epoca, per gli amanti di Alta Fedeltà, con la terza della lista, e ci recammo assieme a una amica al concerto organizzato dall'associazione partigiana locale per commemorare i tot anni dell'eccidio. Erano anni in cui i giovani erano particolarmente sensibile all'argomento, ora non so, e io non è che fossi poi così giovane, ma la terza della lista certo lo era e comunque in ogni caso ci sarei andato lo stesso, ché sul palco ci sarebbero stati gli Almamegretta e il Consorzio Suonatori Indipendenti, ex CCCP già da un po'. I primi li seguivo fin dal primo album, li avevo già visti un paio di volte dal vivo e li trovavo veramente bravi, ma la vera attesa era per i secondi che l'estate precedente avevano "spaccato" con Tabula Rasa Elettrificata, arrivando in cima alle classifiche nazionali di vendita e alla notorietà, finalmente. Non erano mai stato così seguiti, e mai più lo sarebbero stati, detto col senno di poi.
Arrivammo sul presto al palazzetto, dentro incontrammo altri amici con cui si frequentava un certo locale qua della zona ormai defunto e mai troppo rimpianto, era stata una bella giornata di sole e c'era una bella atmosfera. Non c'era tantissima gente quando arrivammo, per cui eravamo proprio a ridosso del palco, sotto le transenne.
I primi ad esibirsi, dopo i discorsi di circostanza di un paio di partigiani, furono gli Almamegretta che suonarono giusto un paio di brani, manco ricordo quali, per poi, assieme a Ferretti, mettere su una strana versione tra il rock e il dub di Bella Ciao, versione strana davvero, mai più risentita, per fortuna. Non spensero manco le luci, non c'era molta gente ancora, chi c'era sembrava quasi non seguire l'evento: ci si poteva muovere, si beveva, si chiacchierava e tutto era piuttosto rilassato.
Alla fine sul palco salirono gli altri C.S.I..
Noi, l'ho detto, eravamo proprio sotto il palco: avevo Ginevra Di Marco davanti a non più di tre metri, e Ferretti poco distante. Spensero le luci, e seguirono alcuni minuti di silenzio in cui il gruppo sistemava gli strumenti. Dietro ormai si era riempito il parterre, e anche le gradinate erano piuttosto colme, ma non c'era confusione, anzi, era quasi irreale tutto quella gente e tutto quell'improvviso silenzio.
Poi, cominciò, e le prime note che arrivarono erano quelle inconfondibili di A Tratti. La chitarra campionata, i colpi pesanti di batteria, il riff dell'altra chitarra, le tastiere a far da sfondo e poi la voce greve di Ferretti, il tutto nel religioso silenzio e nell'immobilità di chi stava a guardare. Ora, io quel pezzo lo avevo davvero preso a manifesto, qualche anno prima. Se c'era un brano che mi poteva rappresentare era proprio quello, ora me lo stavano suonando a un paio di metri a tutto volume e io ero lì, che me lo godevo, e non tolsi gli occhi dal palco fino a quando cambia ritmo, qualche minuto avanti, e quando il ritmo cambiò mi accorsi che stavo saltando a tempo, e assieme a me saltavano pure la terza della lista e la mia amica, e con noi saltava tutto il parterre, centinaia di persone che contemporaneamente saltavano più in alto che potevano ripetendo "chi c'è c'è, chi non c'è non c'è, chi è stato è stato e chi è stato non è", e si era tutti una massa unica, unita dalla musica che riempiva tutto lo spazio.
Mi fermai, a guardare indietro, e quella massa saltante era veramente bella a vedersi. C'era una energia che veniva su che è difficile descrivere, ma era bella e potente ed era scattata grazie a un po' di note ben piazzate e a un testo di certo sentito. Una alchimia, vera e propria, pure se è banale usare questo termine.
Guardai poi verso il palco, verso Ginevra. La canzone si era appena conclusa con l'urlo "non va", e lei sorrideva guardando noi, stupita quasi, ma col compiacimento di chi ha smosso qualcosa. Incrociò lo sguardo con quello di Ferretti, come a fargli notare che erano stati loro gli artefici di tutto quanto, e pure lui sorrise, ed eccolo lì, l'apice di una carriera, il punto più alto toccato, quello mai più ripetuto dopo quel tour.
Me lo chiedo ogni tanto, se dietro quel sorriso c'era quello che ho visto io.

CSI - Io sto bene


lunedì 17 dicembre 2012

It's only fuffa


Ed eccoci qua dunque.
Casa nuova, aria nuova...
Com'è, vi piace?
A me abbastanza.
Oddio, è ancora tutto in costruzione. Tante cose sono da definire. L'avatar ad esempio. Non riesco a trovarne uno che in questo momento mi si adatti.
Quando ho cominciato a scrivere sciocchezze sul web quello che avevo scelto era questo:
 
 
Ve lo ricordate? E' rimasto lo stesso per un bel po', quattro anni almeno, poi le scarpe rosse si sono allontanate e le altre... beh, le altre hanno cominciato a non sapere più chi stavano portando in giro.
Per un po', qualche mese, sono stato questo qua:
 
 
Brrrrr... spessino vero? Ma ve lo assicuro, esprimeva proprio bene quello che stavo attraversando.
C'è stata anche la breve parentesi di questo:
 
 
in un momento in cui mi sembrava mi fossi in qualche modo recuperato. Mi sbagliavo, semplicemente, e sono quindi tornato alla figura mascherata in verde acido.
Ora, beh, ora non sono del tutto sicuro che il nuovo avatar resterà lo stesso a lungo. Lo posso dire, probabile che cambierà ancora, ma il nuovo esprime abbastanza il mio stato d'animo attuale, e lascio a voi possibili interpretazioni. In fondo non ha molta importanza. E' solo una figuretta dietro un nome, e il nome, questo ve lo do per certo, non cambia di sicuro.
Riguardo al contenuto di questa nuova casa potrei dirvi che l'intenzione è di non prendere le cose troppo sul serio, per cui certi temi preferirei non affrontarli. Politica, sociale, cose così. Ragazzi, onestamente, nessuno si senta offeso, ma è solo fuffa. Serve a nulla. Non fatto in questo modo almeno. A scaricare la coscienza, forse. Anzi, a pensarci è persino deleterio. Sai, scrivo di quanto mi indigna la tal cosa, denuncio lo sfacelo che vedo in giro, indico strade percorribili, firmo a raffica petizioni sul web, rilancio articoli indignati denuncianti indicanti e la coscienza è bella e salva, la mia parte l'ho fatta e posso tornare tranquillo ai compromessi quotidiani, aspettando che altri cambino il mondo. Non che io non accetti compromessi, intendiamoci, tutta la vita è un compromesso e non voglio star qui a far la morale a nessuno. E nemmeno pretendo di cambiare il mondo. Ho solo deciso che non voglio che il mondo cambi me: a conti fatti mi piaccio così tanto....
Per cui, eliminate quelle cose che tutti reputano importanti, cosa rimane? Alla fine penso fuffa, ancora e solo fuffa. Quanto spessa si vedrà.