giovedì 28 febbraio 2013

Che guardi all'Italia e ti viene in mente una canzone



Tomorrow started shouting
Don't you turn around
Problems they ain't hiding
And solution they can't be found

mercoledì 27 febbraio 2013

No doubt

 
Io sono un ottimista. Oddio, detta così pare nulla, che l'impressione che do spesso non è proprio quella, ma io in fondo lo so di essere un ottimista: i bicchieri tendo a vederli sempre mezzi pieni. Per dire ieri, dopo aver sentito Bersani e Grillo dialogare a distanza, mi son detto che forse per quanto messi malissimo si era sulla strada giusta: considerato che buona parte dell'elettorato piddino vuole serietà, trasparenza e un cambio di rotta, che in teoria tutto l'elettorato grillino vuole la stessa cosa e che forse (forse) pure chi vota contrario in fondo in fondo le vorrebbe, un accordo Pd-M5S che andasse in quella direzione mi è parso che sarebbe stata una buona cosa.
Insomma, il dubbio che il comico che una volta ha davvero fatto il comico (quell'altro avrebbe potuto farlo) non fosse solo un invasato visionario, e che al suo gregge eletto in parlamento forse bisognava concedergli una chance (o almeno il tempo di capire come prendere un caffè alla buvette della Camera: capirne di politica forse ci vorrà un po' di più) mi è pure venuto. Poi oggi se ne esce sparando a zero sul segretario Pd e buttando all'aria tutto quanto prima ancora di cominciare, preferendo prospettare agli italiani un altro bel papocchio Pd-Pdl-Monti quasi obbligato a questo punto, in attesa di riscuotere poi ancora più consenso chissà quando, ma alle prossime elezioni. E il dubbio sparisce.

martedì 26 febbraio 2013

Tutti a casa


Sono andato a rileggermi qualche vecchio post (questo è di tre anni fa), e un po' mi girano le scatole per averci beccato, ma erano davvero facili previsioni. Avevo già deciso nello stesso periodo che era arrivata l'ora di starmene fuori, ma non ce l'ho fatta. Alla fine ho votato, sperando che mandando avanti l'unico movimento anticapitalista in Italia con un minimo di possibilità avrebbe potuto arginare l'onda grillina, e dare agli italiani una voce in più a sinistra. Ma non è servito a niente, come abbiamo visto. La voce è troppo stanca, affaticata dalle troppe cose dette in maniera confusa in questi anni, e al suo interno ce ne sono pure che parlano in maniera quasi opposta (ma Di Pietro, santoddio, che c'azzecca con noialtri?): di certo non sarebbe stata in grado di sovrapporsi a quanti urlano più forte. E difatti, se già nel 2008 eravamo morti, ieri si è assistito alla sepoltura della sinistra radicale.
Non si è saputo in questi anni raccogliere il malcontento ma anche l'energia crescente, si è rimasti ancorati a schemi e modi di pensare ormai vecchi, per quanto pure sacrosanti nella loro realtà, propri di generazioni passate. Pensateci un secondo, il comunismo, per dirne una, è morto nel 1989 col muro di Berlino, ventiquattro anni fa: che volete che gli freghi a un diciottenne, a un venticinquenne, ma pure a un trentenne, di una roba che per loro è lontanissima? E' come chiedere a noi quaranta/cinquantenni di dover essere monarchici, tanto per fare un paragone temporale!
Quindi la sinistra ha fallito, su tutta la linea. Rivoluzione Civile è un progetto nato moribondo, e non ho proprio idea di come potrebbe sopravvivere; Sel e il suo brillante leader Vendola farebbero meglio a sparire, magari fondendosi con ciò che resterà di vagamente a sinistra del Pd, sarebbe più dignitoso. Il Pd per parte sua, dovrebbe prendere atto del proprio fallimento totale e avere il buon gusto di levarsi dalle scatole, che tanto non ce la farà mai e poi mai a districarsi nelle sue stesse contraddizioni: un partito di sinistra, ma anche liberale, laico, ma con un occhio ai preti, che guarda a sinistra, ma corteggia il centro. Il giorno che capiranno che il centro non esiste e smetteranno di inseguire il nulla sarà sempre troppo tardi: c'è la destra e c'è la sinistra. Punto. Qualcuno informi Bersani (e pure Renzi) che non basta dire siamo sinistra: bisogna pure esserlo nei fatti.
Poi c'è Grillo e la sua compagine che dicono di non essere né l'uno né l'altro, né destra né sinistra, ma non è una novità, ne abbiamo già sentiti altri dire le stesse cose, con toni più o meno simili: la Lega qualche anno fa otteneva risultati impressionanti, e oggi è al limite della soglia di sbarramento. La differenza è che il M5S viaggia su base nazionale, non pare essere solo antipolitica becera e di convenienza, i suoi candidati non sanno esprimersi, ma almeno non lo fanno a rutti, e almeno questo lascia un filino di speranza. Non mi piace il clima da setta, non mi piace un movimento che non è manco padrone del proprio simbolo, non mi piacciono tante cose, a partire dalla mancanza di contatto con la realtà che mi sembrano abbiano in tanti da quelle parti, per continuare con una certa ignoranza su altri temi (in politica estera, qualcuno ha capito come intendono porsi? in politica economica, al di là del taglio agli sprechi, in che modo rilanciare l'economia? Boh...). Ma rimane quanto c'è rimasto di più a sinistra in Italia, oggi. Tragico, no?

Elezioni 2013


sabato 23 febbraio 2013

Random


C'è qualcosa di omeopatico nell'ascoltare certe cose, giusto per riequilibrare moti d'animo che ti sforzi di tenere sotto controllo. A piccole dosi certo, che a fare il pieno rischi di finire su strade che non sai dove ti portano, e che forse è meglio evitare, se non vuoi arrivare fino in fondo. Ma sono coperte necessarie, utili quando fuori la neve vien giù e l'unico motivo che ti balla in testa guardandola ti riporta ad atmosfere lontane, in bianco e nero, di altri tempi e altri luoghi, quando l'età e l'incoscienza facevano da utile filtro alle cose del mondo. C'è un luogo nella memoria che resiste agli attacchi del quotidiano, diventa mito e per questo irraggiungibile, di nuovo, ma si tende a quello crescendo, a ricreare quel mondo fatto di calore da caminetto e scoperte a piccole dosi. Il casino di solito viene molto più tardi, ed è quello che ti fotterebbe se non si cercasse conforto nella solita cosa, ma con sonorità a te più affini, che da queste parti mai si è arrivati e un motivo ben ci sarà.
Sarà che vuoi avere tutto, forse. Troppa roba, per una vita sola.

Tricky - Evolution Revolution Love


venerdì 22 febbraio 2013

Mi arrendo


E va bene, basta, mi arrendo. Alla mia coscienza cagacazzo soprattutto, che mi impedisce di starne fuori per quanto resti convinto che così facendo si risolverebbe molto di più (a volte un no deciso vale molto più di una scelta). Questa domenica mi turerò tutti gli orifizi, e mi recherò a mettere crocette su un paio di schede. Le metterò sulla solita parte, restando convinto che alla fine è quella che nonostante tutto porta avanti le idee in cui credo, pure se negli ultimi quindici anni si sono sparpagliate in mille rivoli. Si sono annacquate in quanti votano SEL, convinti di poter contrastare da sinistra il centrismo dilagante, ma farebbero meglio secondo me a decidere da che parte vogliono stare: un voto a Sel è un voto al Pd, un voto al Pd è un voto a Monti e alle sue politiche filotedesche.
Si sono confuse in quanti, tanti, prima per protesta votavano Pci, poi sempre per protesta Lega, ora votano M5S, il MoVimento teleguidato dall'ennesimo arruffapopolo: han bisogno di chi interpreti i loro umori e li urli, e un po' li capisco (poco, ma li capisco). Ma pensare che non esistano destra e sinistra è di una coglioneria madornale, pensare che la politica non conti nulla è il miglior regalo che puoi fare a chi tira i fili, politici, non solo nazionali. Molti di loro sono di sinistra senza manco saperlo. Leggessero il programma di Rc, o di Sel, e ci troverebbero molti punti in comune, ma già... quella è roba vecchia, e le ideologie sono robe superate. E' come ammettere di non avere un sistema di idee, quando poi nei fatti ce l'hai: schizofrenia pura, ma lasciamo stare.
E quindi voterò, Rivoluzione Civile. E speriamo in bene.

giovedì 21 febbraio 2013

Che scrivere non ho voglia, dunque riciclo


(Questo è un pezzo scritto un paio di anni fa su Cronache Tauriniche. E' cambiato poco nel mio modo di pensare. Nel pezzo giusto un link aggiornato.)
 
Le idee sul mondo
 
Poi uno ha tutte le sue idee riguardo alle cose del mondo, che non sono proprio le sue idee nel senso nate nella sua testa, ma sono diventate sue dopo aver letto parecchio spulciando nelle librerie tra titoli più o meno battuti o, più tardi, andando a scovare robe sull'internet e sempre dialogando via via con gente di varia natura. Perché è così che funziona nel farsi le idee riguardo alle cose del mondo; uno legge, poi ne parla, chi ascolta dice fico oppure dice che cazzata, e in base all'opinione che tu hai di chi ti sta di fronte finisci per capire se quella idea può diventare una tua idea, perché se di fronte hai uno che reputi un imbecille e questo dice fico, tu nove su dieci l'idea la butti nel cesso e gliela lasci volentieri, se invece dice che cazzata, beh è probabile che l'idea sia giusta e allora te la tieni e la fai tua.
Succede poi che queste sue idee sedimentino, un po' perchè uno ci mette tanto a farsele, e buttarle via dispiace sempre un tantino, e un po' anche perchè crescendo si diventa meno sensibili alle novità e ai cambiamenti, ma sempre credo per via che uno ci mette tanto tempo a cercare di capirci qualcosa che quando gli pare di esserci arrivato ci rimane abbarbicato ben bene e guai a chi si mette in mezzo. Ciò non toglie però che di continuo si stia lì a ragionare se le proprie idee riguardo alle cose del mondo siano o meno non dico le più giuste ma se non altro le meno peggio, e da qui tanta di quella falegnameria applicata alla mente che manco potete immaginare.
Ora, se quelle idee riguardo alle cose del mondo sono osteggiate da un tale che è reputato da una buona fetta del pianeta e certamente pure da quell'uno un perfetto imbecille, sempre per quel ragionamento per contrari che tante volte si è applicato e che, vi assicuro, funziona alla grande, è naturale che non solo ci si rimane abbarbicati, ma quelle idee le si porta avanti a maggior ragione, specie considerando il fatto che quelle idee (puttana eva!) cominciano a circolare in maniera contorta pure in movimenti stellati di comica ispirazione. Che a pensarci quest'ultima è una roba veramente folle, un po' come se a te piace un certo progressive rock e invece dei Genesis sei un fan dei Marillion, non so se mi spiego. Ad ogni modo è così che sta andando e tutti a dar la colpa a quelle idee senza star tanto lì a ragionare se siano giuste o no, se putacaso siano finite nelle teste sbagliate che hanno dato seguito ad azioni sbagliate o cose di questo tipo: no, si butta a mare un secolo e mezzo di ragionamenti e tentativi di applicazione (osteggiati in ogni modo) perché, appunto, è "roba dell'altro secolo", come se il cristianesimo, ad esempio, fosse invece l'ultima scoperta del genere umano e non una roba che di secoli ne ha infilati venti uno dietro l'altro!
Ecco, poi succede che quelle idee riguardo alle cose del mondo ci si ritrova in quattro gatti a portarle avanti nel senso di viverle, seppure si vedono le piazze gremite di gente che una volta pensava le stesse cose (magari le viveva anche), oggi non sa più che cacchio pensare e guarda di qua e di là senza capirci una mazza, alla ricerca del nuovo e lontano dal capire che il nuovo ce l'aveva già e ha preferito buttarlo a mare, perché qualcuno gli ha detto che era roba vecchia o perché solo stufa di aspettare.
Ma è così che vanno le cose, si legge, si parla, ci si fa delle idee, le si sente proprie, ci si rimane attaccati per il tempo necessario che qualcuno ti dica che son vecchie, si sceglie poi se buttarle a mare o continuare a credere che siano ancora le migliori possibili per te. Io, per me, per ora me le tengo. Questione solo di imbecilli che le avversano forse, o che quello che è nuovo mi pare una brutta copia del vecchio e mi tengo l'originale. Oppure, semplicemente, che io odio andare al mare.

lunedì 18 febbraio 2013

Votare o non votare (questo è il problema)


Brutta cosa la responsabilità, il senso di responsabilità intendo, ché già l'amico di una vita te la butta sul "c'è gente che c'è morta perché tu potessi votare" e hai voglia a dirgli che sì è vero, gente c'è morta e massimo rispetto, ma son trascorsi settanta anni e mica lo sapevano quelli cosa sarebbe successo ai loro nipoti, che a saperlo magari evitavano pure di darsi tanta pena (ma son cose queste che non puoi manco pensare, figurati dire, per cui teniamole lì come pensieri sconnessi da troppa frustrazione e andiamo oltre).
Brutta cosa dicevo, ché mai nella vita avresti pensato di non voler andare a esercitare quel diritto/dovere di cui sopra, di chiamarti fuori e lasciar fare, perché nell'intimo è maturata la convinzione, visto come gira il mondo, che se a votare si potessero cambiare le cose ti pare che te lo lascerebbero fare? In effetti si potrebbero cambiare, la democrazia si piglia questo rischio e te lo concede, ma alle sue condizioni e pilotando allegramente i greggi di elettori grazie al potere di media e quant'altro nelle mani non certo di chi vota. Qua da noi è successo che con gli anni il rischio di un risultato a sorpresa si è fatto sempre più presente, per cui te lo lasciano ancora fare sì, ma secondo regole talmente stronze che di fatto te che metti crocette decidi una beata minchia (per usare francesismi). Capita a questo giro che ancor prima di votare sai già che ne verrà fuori una roba talmente fragile che il rischio che non serva a cambiare nulla è bello forte. Nessuno schieramento ha forza sufficiente da solo a garantire stabilità di governo, pare, per cui il rischio di larghe intese sullo stile governo Monti è più che concreto, con tutto ciò che ne consegue e che abbiamo visto in questo anno e mezzo.
Tornando a noi, l'idea di votare con questa legge elettorale, dopo che nel 2008 si era mentalmente giurato che se non avessero cambiato legge col cazzo mi avrebbero rivisto ai seggi, mi provoca seri disturbi al fegato e ad altri organi intestinali: essere spergiuro, sia pure per giusta causa, non mi va poi tanto a genio. Ma anche ingoiando il rospo, sempre per quello strano senso di responsabilità che sempre ti piglia, il problema di chi votare rimane, perché ce ne fosse mezzo che davvero ti convinca che possa valere la pena di recarsi a mettere crocette invece di astenersi, come voglia e logica vorrebbero. Voglia, perché si è detto non ce ne è manco uno che convinca appieno, logica perché se non credi più in un sistema di governo tanto vale non alimentarlo.
A onor del vero però, votassi non potrei fare altro che votare per RC, che alla fine è lo schieramento a cui sono più vicino per idee e intenzioni, non fosse che mi sembra una armata Brancaleone di gente che si è messa assieme per garantirsi un posticino in Parlamento dopo che anni fa è stata fatta fuori: i nomi son sempre quelli di chi negli anni ha contribuito a disintegrare la sinistra radicale (Diliberto, Ferrero...), con l'aggiunta di un Di Pietro ormai sputtanato che devo ancora capire che diavolo ci faccia assieme a Rifondazione Comunista, ad appoggiare un ex magistrato, l'ennesimo. Insomma, se questa è la fiducia che ripongo in chi dovrei mandare a delegarmi, figurati gli altri come sono messi ai miei occhi.
Facendo una rapida carrellata ed escludendo chi da me è distante quanto Alpha Centauri, Pdl Lega e compagnia destrorsa, Monti perché fa parte della compagnia destrorsa, Giannino perché a parte la simpatia per il personaggio le sue ricette a base di liberalizzazioni e licenziamenti facili mi stanno alquanto indigeste, restano gli altri componenti il sedicente centrosinistra italiano e il M5S.
Di votare Pd mi son già pentito ai tempi di Uolter Veltroni, e non vedo perché dovrei ripetere l'esperienza. Li considero responsabili quanto Berlusconi dello sfacelo in cui ci troviamo, non fosse altro per il fatto che quando ne hanno avuta occasione non hanno fatto un accidente per cambiare tendenza, e nulla mi fa pensare che stavolta sarebbe diverso. E poi il Pd attuale è di fatto un partito di centro con leggere tendenze a sinistra, in pratica una Dc corrente Dorotea. Mai votato Dc quando esisteva ancora, non vedo il motivo di cominciare ora.
Votare Vendola e Sel manco se mi pagano. Se la sinistra radicale è scomparsa dal panorama italiano è anche e soprattutto grazie alla sua brillante idea di andarsene da Rifondazione Comunista per finire a fare il cagnolino del Pd. Dargli forza sposterebbe un pochetto l'asse a sinistra nella coalizione, ma qui usciamo dalla politica e andiamo nella fisica delle particelle, per cui.....
Rimane il Movimento 5 Stelle, che poi davvero è l'unico che potrebbe scompigliare un po' i giochi, ma i ducetti mi piacciono poco, le idee mi paiono campate in aria e la maggioranza dei militanti mi sembrano pecore rimaste senza un pastore (il mondo ne è pieno, in qualche recinto devono pur andare!). Insomma, la politica è di tutti, ma non è da tutti, e in questi ci vedo tanta buona volontà e poco altro, ma niente che mi convinca.
L'opzione mai contemplata fino ad oggi, astenersi, continua quindi ad essere quella che mi alletta di più per i motivi che ho già detto in un paio di occasioni (qui e qui, non mi ripeto, ma se avete voglia leggeteveli). Certo non fosse per quel cacchio di senso di responsabilità....... 

venerdì 8 febbraio 2013

Risonanze


Campane, qua vicino, rintoccano lente a richiamare, per dare un ultimo saluto a qualcuno, non so a chi. E' un posto questo dove certe cose le noti ancora, dove una sirena che passa, di ambulanza o di pompieri, fa scattare automatismi, domande preoccupate, che in altri luoghi han poco senso.
Avevo fatto l'abitudine al rumore di sirene, in altro tempo e altro luogo, ma era una abitudine forzosa, necessaria a mantenersi distante per non lasciarsi prendere da strani sentimenti. Non era molto in me, a pensarci, e certe nuove abitudini stridono col proprio essere, ma si fa finta, si manda giù, in nome di altro che appare più necessario. Ci si adatta a tutto, se ci pensi, ma accettarlo è altra cosa: alla lunga il tuo vero io viene fuori, sempre, nel bene e nel male.
Periodo di blocco. Succede, a cadenze regolari, ma è naturale una volta presa una certa strada. Capita poco, il poco che capita costa fatica perché nulla da fuori arriva se non richiamandolo, e non sempre le forze sono sufficienti. Si pagano scelte fatte, più che altro a livello interiore. Aver deciso di voler essere in un modo e non in un altro ti porta a passaggi obbligati, a strade diverse, poco battute, a risuonare con certe cose e non con altre. Come un diapason vibri solo su determinate frequenze, sei vivo solo in determinati momenti, agisci solo quando puoi. Saperlo serve a poco, l'attesa rimane.

Living Colour - Nothingness


sabato 2 febbraio 2013

Accostamenti improbabili


Quelle giornate strane, trascorse agli estremi, tra buone notizie che ti ridanno fiato speranza e voglia, e mancanze varie, ormai croniche, che ti fanno ricordare da dove vieni e dove sei, lasciando il dove vai ad altro fuori da te. Telefonate e parole riportano su il morale appena appena un po' calato, e discorsi tra sé e sé ritirano fuori rabbie sopite, mai del tutto scacciate, ma necessarie, specie ora. Provare poi, tra la apparente quiete e la collera, nostalgia per tutte le energie sprecate in anni di tentativi, ora che tirarle fuori costa molta più fatica. Un sabato qualunque, accostamenti improbabili.

Bjork - One day