lunedì 13 gennaio 2014

Il grande sconforto


Commento più votato dai lettori sulla pagina del Corriere alla notizia del Golden Globe assegnato a La Grande Bellezza di Sorrentino:
"Il modo facile per i nostri registi di avere applausi dagli stranieri, è fare la solita copia di Amarcord o di Roma di Fellini...hanno capito che l'immagine che all'estero vogliono dell'Italia è di un paese corrotto,con le pezze al sedere,rimasto al Piano Marshall. I personaggi devono rigorosamente gesticolare,urlare ad alta voce e avere relazioni clandestine.....Gomorra, Baaria, Cinema Paradiso e adesso anche questo qui, in un modo o nell'altro ricalcano questo clichè.... Fa più danni all'immagine del paese un film come questi che 100 interventi di enti italiani a sostegno della nostra industria,agricultura e turismo. Spero che quelli che plaudono a questa notizia se ne rendano conto....."
Il dettaglio che forse siamo davvero un "paese corrotto, con le pezze al sedere, rimasto al Piano Marshall", che la maggioranza di noi gesticola, parla ad alta voce, ha relazioni clandestine e dunque non è un semplice cliché, ma una amara verità, sembra sfuggire completamente, come anche il fatto che nella pellicola a queste miserie esistenziali siano accostati momenti, immagini, impressioni di rara bellezza non solo cinematografica, ma profondamente umana.
Sorrentino nei suoi film usa lanciare decine di messaggi, decine di impressioni, a volte, spesso, in contraddizione tra loro. E' la sua vera forza: dai suoi film chiunque può prendere qualcosa. Il fatto che la maggioranza noti solo la messa in scena del peggio mi pare sintomatico del livello in cui siamo (un popolo di coglioni senza speranza, a mio avviso), e la frase detta dal regista a ringraziamento per il premio mi pare fin troppo ottimista. Ma va beh, d'altronde si sa, hanno tutti ragione.